venerdì, febbraio 22, 2013

10 domande per distinguere la scienza reale da quella fasulla

Ho letto 10 Questions To Distinguish Real From Fake Science. Alcune dei tratti che vengono menzionati li osservo spesso tra le notizie e le campagne che ahimé si condividono sovente con troppa superficialità. Mi è capitato più volte di ripetere molte delle osservazioni elencate nell'articolo. Ma lì sono più raccolte e strutturate. Ne propongo quindi una libera traduzione, interpretazione e sintesi.

1. Qual è la fonte della notizia? Chi la sta proponendo è una persona veramente competente o sta sta conducendo una qualche battaglia per conto terzi o per partito preso? È marketing mascherato da informazione?

2. Se si tratta di una fonte scientifica controllate da chi riceve finanziamenti. Se non è una fonte scientifica mantenetevi molto scettici. Qual è il vantaggio che ne trae la fonte? Ti stanno dicendo che hai un problema di cui in precedenza ignoravi persino l'esistenza?... e poi ti offrono pure il modo per risolverlo? Come quella pubblicità in cui una giovane confidava a sua madre che a volte non si sentiva "fresca". E improvvisamente milioni di donne cominciarono a comprare quel prodotto per migliorare il loro livello di freschezza.

3. Che tipo di linguaggio usa? Usa termini emozionali? Usa troppi punti esclamativi? Usa un linguaggio che suona troppo tecnico (Aminoacidi! Enzimi! Acidi nucleici!) ma che in realtà è privo di significato  scientifico? Se non sei sicuro, ricerca informazioni su quel termine o, se puoi, chiedi a uno scienziato. Come disse Albert Einstein: se non riesci a spiegare una cosa in modo semplice significa che non l'hai capita bene. Se i venditori ambulanti sentono la necessità di usare termini scientifici incomprensibili probabilmente non sanno di che cosa stanno parlando.

4. Vengono citate esperienze proprie e/o altrui? Se ci si limita a citare tali esperienze senza riportare alcuna prova reale di efficacia o di necessità siate molto sospettosi. Chiunque può scrivere di una "strabiliante" esperienza personale e metterla in Rete.

5. Contiene pretese di esclusività? Scienza e medicina si praticano da migliaia d'anni (la scienza in senso più stretto del termine da centinaia d'anni ). Attualmente milioni di persone competenti stanno facendo scienza e medicina. Generalmente, nuove scoperte nascono da conoscenze esistenti e necessitano dei contributi di molte persone. È molto raro che una nuova terapia sia qualcosa di completamente nuovo, priva di solide fondamenta scientifiche preesistenti in grado di spiegare il suo funzionamento, o che sia il prodotto di una sola persona. Diffidate quindi di termini quali "proprietario" (“proprietary” ) e "segreto". Essi sono quasi sicuramente un segnale che l'oggetto non è stato esposto al filtro della critica scientifica.

6. Si citano cospirazioni? Dichiarazioni quali: "I ​​medici non vogliono farvi sapere che ..." o "il governo ha nascosto questa informazione per anni"; sono molto dubbie. Perché milioni di medici in tutto il mondo dovrebbero volerti nascondere qualcosa che migliorerebbe la vostra salute? I medici non sono un'entità monolitica che prende decisioni collettive.

7. Vengono citati molteplici disturbi anche scorrelati tra loro? Dichiarazioni che qualcosa sarebbe, ad esempio, in grado di curare il cancro, le allergie, e l'autismo (e non sto inventando) sono francamente irrazionali.

8. Sono coinvolti interessi finanziari o ideologie? Chi trae maggiore vantaggio attraverso i problemi di salute sono  quelli che: (1) hanno qualcosa di brevettabile tra le mani; (2) mercanteggiano "cure" o "terapie"; (3) scrivono libri o danno consulenze o conferenze a pagamento; (4) lavorano come "consulenti" che "curano". Questo non vuol dire automaticamente che le persone che traggono vantaggio economico dalla ricerca e lo sviluppo di farmaci non siano affidabili. Dovrebbero farlo gratis? No. Ma è sempre, sempre importante seguire il denaro.

9. Ciò che si propone è passato attraverso un processo scientifico? Terapie basate su evidenze scientifiche solitamente passano attraverso molte fasi di un processo scientifico prima del loro ingresso nel mercato. Processo che comprende: ricerca di base su cellule, ricerca di base fortemente regolamentata su animali, diverse fasi di ricerca clinica fortemente regolamentate su volontari e pazienti, revisione paritaria per ogni passo del cammino, e una serie di articoli di ricerca pubblicati. Ciò che si propone è stato testato scientificamente con risultati pubblicati su riviste scientifiche? Oppure non è passato attraverso alcuna revisione paritaria?

10. Chi vi sta parlando è competente? È uno specialista della materia di cui parla? Se lo è sarà passato perlomeno per 8 anni di studi specialistici universitari su quella materia più almeno altri 5 anni di studi di ricerca. E questa gente solitamente non è stupida, venale o alla ricerca del guadagno facile. In ogni caso, è sempre meglio non accontentarsi della voce di un solo esperto e sentire anche le voci di altri.

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