lunedì, dicembre 31, 2012

Casa: arredamento

C'è chi passa il 31 dicembre ad organizzare il veglione e noi invece lo abbiamo passato a pianificare l'arredamento della futura casa nuova con il nostro architetto italiano di fiducia.

Buon anno a tutti!


lunedì, dicembre 24, 2012

Lettera a babbo natale?

Sabato sera siamo stati a cena in casa di amici. La padrona di casa ci aveva mandato, con giorni di anticipo, i requisiti della serata. Tra i quali c'era:

'... per rendere ancora più speciale la festa di quest’anno, invito ciascuno di Voi a scrivere una lettera per Babbo Natale in cui esprimete i vostri “desiderata” ed aprite i vostri “cuori”. La lettera deve essere anonima perché poi ci divertiremo a leggerle e a indovinare l’autore di ciascuna; al vincitore/vincitrice ovviamente sarà assegnato un bellissimo premio.'

Il giochino è stato molto divertente. Alla fine io sono stato tra gli autori più indovinati: tutti tranne uno hanno capito chi era l'autore della mia lettera. Zucchero, a pari merito, ha vinto il titolo indovinando tutti gli autori. E io mi sono aggiudicato il titolo speciale della giuria. Ecco la mia lettera.

Lettera a babbo natale? 


Quanno ero un po' monello
E annavo alla scola
Se scriveva ar bambinello
Mica ar vecchio San Nicola

Ma ora sono grande e grosso
E sta lettera romana
Voglio scrivela si posso
Alla mia cara Befana

Senti o mia bella vecchietta
Tu che scendi dar camino
Ce sta dentro sta casetta
Sia 'r grande che 'r bambino

Tutti c'han dentro de loro
Quarche bello desidèr'o
Nun è argento e nun è oro
Vedi tu de fallo vero

giovedì, dicembre 13, 2012

Quarto giorno: cucina nordcarolinense e pistole

Finalmente ho finito con la mia parte. Oggi il mio modulo prevedeva di insegnar loro la tecnica per prendere decisioni. Come esempio personale per mostrare il processo decisionale ho scelto: "Scegliere un luogo per la prossima festa con gli amici". E tra le altre cose ho parlato delle nostre grigliate in montagna. Stavolta Al è rimasto soddisfatto. E la classe si è divertita. Alla pausa pranzo un collega mi ha detto: - Visto che parlavi di grigliate, hai mai provato un barbeque americano?
E così per pranzo mi sono ritrovato in un tipico barbeque degli USA del sud.

Al posto del pane ci hanno portato questa frittura di ... Non ricordo più come si chiamano. Tipo crocchette di farina di granturco.
Il mio collega mi ha poi consigliato di prendere il piatto di "regular" barbeque con due contorni tipici degli Stati meridionali: okra fritta (mi pare che l'infarinatura fosse sempre a base di farina di granturco) e "collard". In seguito ho trovato che l'okra in italiano si chiama gombo. Invece per la collard non ho trovato una traduzione. Penso appartenga alla famiglia della verza. Qualcuno ha idea di che cosa sia? Un gentile ragazzo che siede or ora accanto a me sull'aereo si è accorto che scrivevo in italiano. Italiano pure lui ma belga di nascita, con padre greco e con varie esperienze di studio negli USA. Ho subito approfittato per chiedergli il nome della frittura che ci hanno portato al posto del pane. Mi ha detto si chiama Hushpuppy.


Quando poi è arrivato il piatto mi son detto:
- Bene. Vedo i due contorni, ma 'sta cosa che è? Tonno in scatola?
- No! - ha esclamato il mio collega. - È quello il barbecue!
- Ah! Io mi aspettavo un pezzo di carne
Mi ha quindi spiegato che da queste parti il chopped barbecue è più usato. Poi, usciti dal ristorante mi ha mostrato l'enorme barbecue a gas dove cuociono maiali interi fino a dieci ore. È stato un pranzo piacevole.
Tornati dal pranzo ho dato uno sguardo agli esercizi che i gruppi stavano facendo. C'era chi aveva scelto "decidi il migliore posto per una vacanza", chi aveva scelto "decidi la macchina da acquistare" e infine l'ultimo gruppo, quello dello studente prepotente e che non sbaglia mai, che cosa poteva aver scelto? "Decidi la migliore pistola da acquistare".

Terzo giorno: nervosismo

Ecco. L'effetto Al Capone si è alla fine espresso in nervosismo. Mentre ieri ero totalmente rilassato oggi c'erano i tipici segnali del nervosismo: bocca asciutta, respirazione tesa, ...
Alla fine è andata bene. Al mi ha detto che con meno interazione da parte della classe sarebbe stato ancora meglio. Sto pensando se portare uno scudiscio domani per debellare eventuali interventi fuori programma. Ci rifletterò nottetempo.

mercoledì, dicembre 12, 2012

Secondo giorno: frustrazioni didattiche

La mia parte è cominciata alle undici. Prevedeva una parte prestabilita e una parte personalizzata. Durante gli esercizi avevo osservato delle lacune in buona parte degli studenti. Ho pensato quindi di espandere un po' la mia parte personalizzata per chiarire quelle lacune. Ottenendo ottimi segnali di comprensione da parte della classe. Interazione. Domande e risposte giuste. Interventi. E dopo, negli esercizi ho notato che le lacune erano state colmate. Ero soddisfatto. Fino a quando ho parlato con il controllore.
Secondo lui li ho fatti interagire troppo. E si sono concentrati sul contenuto di quello che insegnavo piuttosto che sul processo. E loro devono imparare il processo. Il contenuto è solo un pretesto per imparare il processo. È successo l'opposto di ieri. Quando lui era soddisfattissimo e io un po' meno. Vabbè, forse devo semplicemente reprimere la mia creatività e attenermi pedissequamente ai manuali. Ad ogni modo il suo giudizio è stato frustrante.

A proposito, finora non ho descritto il controllore. Fisicamente ed antropologicamente sembra uscito film di gangster ambientato nella Chigago del proibizionismo. Voce potente, risata sonora, figura imponente. Il che di per sé lo rende pure simpatico. Se solo però avesse il dono di acoltare un po' di più e lasciarti finire la domanda invece di rispondere alla sua estrapolazione della tua domanda, allora sarebbe pure più simpatico.

martedì, dicembre 11, 2012

Il primo giorno è andato

Secondo il controllore è andato molto bene. Secondo noi due insegnanti è andato bene  ma sarebbe potuto anche andare meglio.
Mio unico cruccio l'aver speso tanto tempo per prepararmi bene una parte che alla fine, per un malinteso, ha insegnato la mia collega. Avevo anche inserito una conclusione umoristica con tanto di citazione di Cervantes e della battaglia Don Quijote contro i mulini a vento. E di come a volte i mulini a vento che sembrano falsi giganti, se una va a scavare meglio, sono invece veri giganti.
E allo stesso modo il Cookie Monster, che sembrava un'invenzione degli insegnanti, era stato invece trovato veramente dalla produttrice di ciambelle e da lei separato e chiarito.
Era la cosa che più mi stavo pregustando di tutto il corso: tutto lavoro inutile.
Vabbe', spero di rifarmi domani col mio esempio sul problema dell'iPad.

domenica, dicembre 09, 2012

Pizza Bella Mia

La cena ad orari avicoli di stasera è stata piacevole. La mia capa e suo marito sono due persone gradevoli. Lui poi nutre molti interessi. Dalla letteratura alla geografia, fino alla fisica e alla divulgazione scientifica in generale. Quindi gli argomenti di discussione non mancano. Stasera le discussioni hanno toccato ovviamente l'Italia, il vino, l'olio d'oliva, la fisica quantistica, il bosone di Higgs e uno scrittore italiano che non avevo mai sentito nominare prima: Fabio Bartolomei. Qualcuno lo conosce? Pare che la loro libraia gliel'abbia recensito così: "If you're up for a very funny Italian novel (remember Cooking with Fernet Branca?), try Alfa Romeo 1300 and Other Miracles, a first from Fabio Bartolomei... ...I laughed out loud".
Ad ogni modo per stasera il ristorante prescelto era un classico del pesce. Ma visti i 20 minuti d'attesa prevista e il livello di rumore abbiamo deciso di desistere. I coniugi hanno quindi proposto il posto pseudo-italiano di settembre.

Pseudo-italiano per pseudo-italiano a quel punto, per non salire di nuovo in macchina, ho proposto la pizzeria "Bella mia" che era riuscito ad evitare a ottobre nonostante l'interesse dei miei colleghi. "Authentic coal fired pizza" recitava il sottotitolo dell'insegna. - Sì, vabbè - pensavo io.
Diciamo che sono entrato con un certo scetticismo. Poi ho visto i pizzaioli all'opera e non sembravano male.
- Lui è italiano! - dice la mia capa alla signora proprietaria. Ed ella mi dice  che loro adottano lo stile napoletano. Un amico partenopeo lo ha insegnato al figlio. La cosa comincia a promettere bene. Guardo il menù e gl'ingredienti sono quasi tutti quelli giusti. C'è pure la Margherita. Racconto la genesi della suddetta e decidiamo di prendere quella.
Certo non era la migliore pizza che io abbia mai mangiato, ma credo che batterebbe diverse pizzerie italiane. Di sicuro in Germania non ho mai mangiato una pizza così. Alla fine la signora ci ha pure detto che la mozzarella la fa suo figlio. La cosa mi ha lasciato un po' perplesso, ma comunque quella mozzarella non era niente male. Sicuramente nulla a che vedere con il Käse tedesco. Ecco perché solitamente controbatto quando sento la gente che mi spiattella lo stereotipo degli americani che mangiano solo hamburger (vedi nostra insegnante di tedesco).

sabato, dicembre 08, 2012

Tonno fiuscion e inviti

Sono reduce da due giorni di fuoco che mi hanno visto affannarmi avanti e dietro per gli edifici del campus carico di zaini, buste, scatole e manuali, per preparare la logistica del corso che insegnerò da lunedì a giovedì. Così tornando in albergo stasera mi sono detto:
Ma sì! Concediamoci pure il migliore ristorante semiasiatico raggiungibile a piedi.

E così, memore delle lodi del mio collega danese al piatto di tonno, invece del solito sashimi stasera ho preso il tonno. Non era affatto male. Scottato all'esterno e rosso dentro. Tenerissimo. Accompagnato con gusto con una salsa a base di soia fresca bollita e frullata e salsa di soia tradizionale. Forse domenica tornerò e prenderò .... il sashimi.

È stato un buon modo per concedermi un momento di spensieratezza visto il fine settimana che dovrò passare a preparare il corso. Ho pure ricevuto tre inviti: uno della mia capa per domani sera, uno dalla capa delle segretarie e uno dalla collega che insegnerà il corso insieme a me. Visti gli impegno ho potuto accettare solo quello della mia capa. Io in generale da solo non sto così male. Mi ha colpito comunque la gentilezza di queste colleghe preoccupate di non farmi passare il fine settimana in solitudine. Chissà se è una tendenza generale del luogo oppure solamente di quel posto di lavoro

mercoledì, dicembre 05, 2012

All'aeroporto

- Certo che viaggiare di mercoledì fa proprio la differenza! - pensava D dopo aver attraversato il controllo di sicurezza inusualmente privo di coda. 

- Qual è la sua destinazione? - gli chiese il ragazzo dei controlli mentre lui si rivestiva.
- Atlanta. Perché me lo chiede?
- Perché questo è l'accesso sbagliato. Dovrebbe uscire e rientrare da quello giusto: lì in fondo a destra. 

- È la prima volta che mi capita di far suonare l'allarme senza che nessuno mi fermi - pensò D mentre riattraversava la porta di controllo scorgendo in lontananza la sua coda.

martedì, dicembre 04, 2012

Carolina arrivo!

Si ripreparano le valigie.
Proposito per il 2013: meno viaggi...
Almeno nei primi due mesi.