martedì, dicembre 27, 2011

Omaggio di Saviano al Presidente Napolitano

La puntata natalizia di Pagina 3 si apre con la lettura dell'interessante articolo di Roberto Saviano sul Presidente Napolitano (l'Espresso, pp. 68-71): io e il Presidente. Ne consiglio a tutti la lettura. O, per i più pigri, l'ascolto della lettura che si trova all'inizio della puntata natalizia di Pagina 3.

Eccone qualche stralcio.

Pur non essendo una Repubblica presidenziale o forse proprio per questo, l'Italia ha avuto sempre un legame fortissimo con la figura del Presidente della Repubblica. Ma è vero che alcuni Presidenti sono entrati in armonia con il popolo italiano più di altri. Credo che la passione per Napolitano si debba ad alcune sue caratteristiche che lo rendono una persona umana e in grado di esprimere, persino nella fisicità, autorevolezza. Non autorità ma autorevolezza. E' un uomo che riesce a entrate in empatia con l'altro. 

Un'empatia che non si risolve in un po' di intimità godereccia, all'italiana. E' un'empatia legata principalmente alla sua curiosità, alla sua voglia di capire. Il Presidente Napolitano mi è parso un uomo in grado di incuriosirsi davvero per qualsiasi cosa. Dal principio universale al dettaglio all'apparenza più insignificante del costume, tutto in lui sembra suscitare interesse e curiosità, e questa è una rarità in chi ha vissuto di politica. E poi conta la sua eleganza, il suo modo di essere alla sua età, sua moglie e la sua famiglia, tutto genera una sorta di immedesimazione del Presidente con la nazione stessa.


E in questi anni di difficoltà, di fronte allo sfascio della maggioranza berlusconiana, alle crisi, alle compravendite, le istituzioni si erano vestite di un'immagine sporca, compromessa oserei dire quasi per sempre. Napolitano è stato lì a ricordarne l'autorevolezza. Non a ricordare semplicemente la regola - non è un Presidente del "sorvegliare e punire" - ma a ridare importanza all'azione politica. Sottrarla al mercanteggiare perenne. In Napolitano avviene una sorta di sintesi in grado di mostrare che le istituzioni non sono autorevoli per legge, per decreto, per decisione, ma per comportamento, dedizione e senso. Ecco, credo che il talento di Napolitano come Presidente stia nell'averci restituito il senso delle istituzioni. Dove per le istituzioni avere senso significa essere in coerenza con la storia, con il percorso e l'obiettivo di un ruolo istituzionale indipendentemente dalle debolezze e persino dalle opinioni o dal pensiero di chi quel ruolo sta ricoprendo. Avere senso delle istituzioni non è obbedire al contesto o alla maggioranza, ma cercare di agire nel migliore dei modi come se la massima delle tue azioni possa divenire universale (per citare il vecchio Immanuel).

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