venerdì, luglio 08, 2011

ROB BREZSNY HA PROBLEMI CON LA PAROLA "CANCRO"

Siccome il tema mi coinvolge molto, rilancio questo articolo di Gravita Zero:


ROB BREZSNY HA PROBLEMI CON LA PAROLA "CANCRO"





"Qualche tempo fa ho chiesto ai miei lettori di proporre un nuovo nome per il vostro segno. Dopotutto, ha le sue connotazioni negative. Molti hanno suggerito di sostituirlo con “Delfino”, che non mi dispiace. Ma le due proposte che più di altre hanno catturato la mia fantasia sono state “Entrata” e “Sorgente”. Probabilmente non riuscirò a convincere la comunità
degli astrologi ad adottare uno di questi due nomi, ma ti consiglio di provarli per vedere come te li senti addosso. Nei prossimi dodici mesi avrai buone probabilità di incarnare sia l’idea di “Entrata” sia quella di “Sorgente” nel loro significato più alto."
Questo è quanto scriveva Rob Brezney (astrologo) - su Internazionale mese di luglio 2011

Noi comuni mortali le chiediamo, Dott. Rob Brezsny. Perchè lei (oltre che astrologo) è dottore, vero? Dunque ci potrà sicuramente fornire uno studio medico, sociologico o psicologico tale da confermare le sue affermazioni. Lo aspettiamo e lo pubblicheremo molto volentieri.

La dobbiamo tuttavia infomare che in Italia la parola CANCRO è stata (proprio come vorrebbe riproporre lei) per anni radiata, considerata tabù dalla stampa. Noi giornalisti eravamo invitati a usare insulsi eufemismi, come "male incurabile".

E' stato un coraggioso oncologo, di nome Umberto Veronesi, che probabilmente non conosce perché è lontano dalle sue pratiche alchemiche, ad avere dato per la prima volta una speranza  alle donne malate di cancro al seno (uno dei mali più deturpanti). Permettendo loro di parlare del loro male, di uscire dal baratro, prettamente voluto dal genere maschile, dell'anonimato. Di non essere più sole!
Un uomo che ha dato loro una speranza: lottando con tutta la forza e confidando che "dal CANCRO si può guarire".

Grazie alla scienza medica, non a pratiche "magiche" come l'astrologia!

Quando avevo vent'anni (erano gli anni '80) a parlare di cancro si veniva additati.

Caro Rob, lei mi ha riportato indietro a quegli anni. Complimenti!

E' grazie a persone come lei che il Medioevo è ancora vivo e vegeto negli animi e nelle menti deboli. Ma la avverto: di CANCRO, CANCRO e non ho timore di ripeterlo, muoiono anche gli uomini come me e lei. Per esempio alla prostata o al polmone. Persone che non hanno paura di accettare la realtà e nominare i problemi con i loro vero nome!

Perché anche se il CANCRO lo chiamiamo "DELFINO" o "PASSEROTTO" di CANCRO si MUORE, mio caro Rob, e non sono le sue illusioni, pagate profumatamente dalla casa editrice che le permette di pubblicarle, che ci salveranno. Non nascondendo come, nelle leggende, fanno gli struzzi il capo sotto terra o modificando le parole si sconfiggerà il male dell'umanità.
Ma fortunatamente, e come sempre, grazie a chi in questo momento, nei laboratori, grazie ad anni di studi medici, oncologici, e grazie alla ricerca scientifica sta lavorando tenacemente, e lontano dai riflettori.

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