lunedì, dicembre 15, 2008

Salem Krankenhaus - quinto, sesto e settimo giorno

Sabato 13 dicembre (S. Lucia – giorno in cui il sole tramonta prima)

Il russatore partenopeo è l’unico paziente che mi accompagna durante tutta la mia degenza.
Il terzo paziente della camera è all’inizio un rumoroso cinquantenne che tiene la radio accesa per tutto il giorno. Sostituito da un malato piuttosto grave che una mattina cade in stato allucinatorio.
Sostituito da un pedagogo infantile di 40 anni. Alto, sportivo, orecchino, tatuaggio, sicuro di se, un po’ coatto secondo i miei parametri con ragazza ancora più coatta. Il pedagogo ha problemi al cuore causati secondo lui da stress. Ha a che fare con bambini che hanno anche malattie gravi.
Durante la sua degenza però, fortunatamente durata solo due giorni, lo stress riesce a trasmetterlo pure a me. Mi dice che secondo lui ricevo troppe telefonate ed SMS e che sto troppo al computer, che questo mio comportamento lo stressa e che se continuerò così tra qualche anno avrò anch’io problemi di cuore.
Durante questa discussione il russatore partenopeo si sbellica dalle risate ed io cerco di controllare la collera che sale rispondendo al pedagogo solo che ho già passato troppo tempo in ospedale e che spero che la sua previsione non si avveri.
Inoltre tra me e me penso: sei stressato ora? Temo che tu non abbia la più vaga idea di quello che ti aspetterà stanotte.
Chiedo al russatore partenopeo se disturbo pure lui. Mi risponde:

“Ma quale disturbo!! Sono i tedeschi che si voglio sempre imporre su tutti!!”

e parte con la sua giaculatoria sui vicini tedeschi che si sono coalizzati contro di lui perché italiano....
In realtà alla fine di questa degenza quei vicini avranno tutta la mia comprensione... anzi penso quasi di contattarli per coalizzarmi anch'io.

Il pedagogo si dice stressato dal mio comportamento, ma lo sventurato non sa ancora che notte dovrà affrontare.
Le notti qui sono piuttosto movimentate. A contribuire sono le infermiere, con le loro incursioni notturne, ma soprattutto le bizzarre abitudini del russatore partenopeo.
Il signore spende i pomeriggi e le serate a dormire negli intervalli tra un pasto, un caffè ed una visita della rumorosissima e scostumata famiglia. Il suo russare credo lo si senta per tutto il reparto. Verso mezzanotte si sveglia e non riesce più a dormire. Si diletta così in una serie di attività che vanno dall’accendere la luce, alzarsi, ridistendersi rumorosamente, aprire cassetti e sportelli, richiuderli sbattendoli, andare in bagno a scatarrare ed a soffiarsi rumorosamente il naso nel lavandino.

L’apice lo raggiunge la notte in cui dopo aver di nuovo sbattuto cassetti e sportelli, fa prima cadere un contenitore, poi lo apre rumorosamente e comincia a mangiare la pastasalat preparata dalla nuora Lituana. I rumori prodotti dalle mascelle del partenopeo sono paragonabili a quelli di una stalla di ruminanti in azione. Per la camera comincia inoltre ad aleggiare un nauseabondo afrore di creme acide e pseudo-maionesi mescolato ad essenze podologhe et al.
A quel punto non ho resistito, mi sono alzato e ho cominciato ad aprire le finestre bestemmiando in diverse lingue, compreso il mio dialetto e un dialetto di ceppo ugro-finnico parlato solamente in un villaggio della Patagonia la cui conoscenza è infusa in me da un fenomeno mistico-gastrico-glossolalico.

Per tornare quindi al pedagogo, questo è il dialogo che ha luogo nella nostra camera all’indomani della sua prima ed unica notte trascorsa qui a Salem.

Pedagogo: “Guten Morgen”
Dioniso: “Guten Morgen”
Pedagogo: “Che brutta notte!”
Dioniso: “Qui tutte le notti sono così. Anzi, questa forse è stata una delle migliori da quando sono qui.”
Russatore partenopeo rivolto a Pedagogo: “Perché?!”
Pedagogo: “Non ho chiuso occhio!”
Russatore partenopeo: “Come mai? Soffre d’insonnia?”

Domenica 14 dicembre

Ieri sera è arrivato un nuovo paziente. L’hanno portato in barella, l’hanno aiutato a sistemarsi sul letto e dopo un po’ si è addormentato.
Capisco subito che durante la notte avrà luogo un’epica gara tra titani. La scuola partenopea del suono pieno, vibrante, profondo e continuo sfiderà la raffinata arte della scuola tedesca con le sue variazioni tonali e timbriche che passano dai toni acuti alla gamma grave, da rassicuranti lunghe pause ad esplosivi fortissimi, con ritardandi seguiti da repentini stringendi, spesso coronati dai meravigliosi e impetuosi finali con fuoco.

Per la cena come al solito Zucchero mi accompagna nella sala TV al quinto piano. Appena finito il pasto scorgiamo nel corridoio l’imponente figura del russatore partenopeo che si avvicina alla porta della sala.
Entra, si rivolge a me e dice:

“Questa notte non dormiremo! Hai sentito come russa quello nuovo!?”
Dioniso: "Eh! Bisogna avere pazienza!"

Zucchero ed io cerchiamo di trattenere le risate ma non riusciamo.

Verso le 20 torno in camera e trovo i due sfidanti già ai loro rispettivi posti di combattimento: sul primo letto il partenopeo, già dormiente e russante; e nel secondo letto il teutonico, che intimorito dallo sfoggio di muscoli dell’avversario esclama: ahiahiahiahiahi!

Io nel frattempo ho corrotto un infermiere compiacente facendomi prescrivere razione doppia di sonniferi.

Durante la prima parte della notte la competizione vede il dominio leale, netto, totale e incontrastato a favore del russatore partenopeo: le sue belle note pedali piene con finale glissato riescono a non far prender sonno all’avversario che si trova quindi in drammatico e irrecuperabile svantaggio.
Nella seconda parte della notte sembra esserci un colpo di scena: il russatore partenopeo si sveglia. Tutti si aspettano con il fiato che l’avversario ne approfitti. Invece la grande varietà di mezzi e l'enorme esperienza del partenopeo non danno all’avversario neppure il tempo di riorganizzarsi. Tra lo stupore di tutti il partenopeo comincia a far sfoggio di una serie di tecniche non convenzionali che disorientano il teutonico e lo mantengono comunque sveglio. Il partenopeo usa il meglio del suo repertorio non ortodosso: cassetti e sportelli sbattuti, accensioni di luce, passeggiate per la stanza, sdraiate con acuti e periodici cigolii, scatarrate e soffiamenti vari.

La tecnica del partenopeo è talmente raffinata che anche quando parrebbe giacere immobile e dormiente sul letto, in realtà gioca invece con la maniglia sopra la sua testa spingendola a mo’ di altalena e facendole emettere un acuto e ripetitivo cigolio.

Verso la mattinata il teutonico riesce finalmente ad addormentarsi e a sferrare qualcuno dei suoi colpi, che non riescono comunque a colmare l’enorme vantaggio accumulato. Il vincitore per KO tecnico è quindi senza dubbio il Russatore Partenopeo!!!!

Per pranzo mi danno un permessino. Posso così andare a gustare a casa la pasta al forno di Zucchero con polpette e mozzarella.

Lunedì 15 dicembre

Alle 9 mi allacciano l'ultima flebo. Ora sono in attesa dei risultati dal laboratorio e della conferma che me ne potrò andare a casa.
Se tutto va bene stasera partiremo alla volta della Svizzera.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

hmm...ma devi stare ancora molto lì?

dioniso ha detto...

Ciao Eli!
Se aggiorni il post e rileggi la fine troverai questo:

Lunedì 15 dicembre

Alle 9 mi allacciano l'ultima flebo. Ora sono in attesa dei risultati dal laboratorio e della conferma che me ne potrò andare a casa.
Se tutto va bene stasera partiremo alla volta della Svizzera.

Anonimo ha detto...

E' andato tutto bene? Spero che siate già nel pieno dei preparativi per il viaggio.

dioniso ha detto...

Ti stavo scrivendo che ero proprio arrivato al dolce del mio (spero) ultimo pasto ospedaliero (almeno per il 2008 (meglio fissarsi obiettivi realistici;-)) e che ero in attesa degli stramaledetti risultati.

Ma proprio mentre scrivevo è entrata la dottoressa e mi ha portato i risultati.

Tutto a posto!
Si va a casa!
Si parte!

Anonimo ha detto...

Bene!
Salutami tanto i russatori e anche il tipo della foto, che si sistema i..."gioielli di famiglia", con il Che tatuato sul braccio!

Anonimo ha detto...

Bene! Sono contento di sentire, dopo aver letto di questa nuova avventura, che va tutto bene e si torna a casa!! E dunque buon viaggio!!

dioniso ha detto...

ziomassimo/Sebastiano
Grazie!
Lunedì poi siamo riusciti a partire verso le 16. Ha dovuto guidare quasi sempre Zucchero. Siamo riusciti ad arrivare fino a Milano, dove Micheluccia ci ha gentilmente ospitati.
Il viaggio per me è stata un'ammazzata. Immagino pure per Zucchero, ma lei era carica di Adrenalina.

Ieri passando per l'autostrada fiorentina ho provato a telefonare a ubik per proporgli di pranzare insieme. Ma mi ha risposto un signore che non era ubik.
Ubik, hai cambiato numero di cellulare?