sabato, marzo 29, 2008

Esperienze musicali italo-teutoniche (la musica nella mia vita) - terza parte

Cominciammo le lezioni e dopo qualche mese le prove. Spesso provavamo separatamente: gli strumenti in chiave di basso col maestro Vincenzo e gli altri con col maestro Bruno.
Vincenzo era esigente. Ci insegnava a rispettare le dinamiche e ci riprendeva spesso soprattutto quando suonavamo troppo forte. Un giorno mentre provavamo cominciò, tra lo stupore generale, ad esortarci a suonare più forte. "Forte!", diceva e noi aumentavamo il volume. "Forte!", ripeteva, e noi, sempre più stupiti, davamo libero sfogo ai nostri polmoni. "Forte!", continuava, rosso in volto. Fin quando questa spirale ci portò vicini alla soglia umana di sopportazione acustico-polmonare. A quel punto ci fermò. Eravamo tutti esausti, ma riuscimmo a capire l'equivoco: il buon Vincenzo urlava "corte!" e noi capivamo "forte!". Più suonavamo forte e più allungavamo quelle benedette crome puntate.

A maggio del 1982 ci fu la prima uscita ufficiale della Banda in occasione della festa di S. Vincenzo. L'attività bandistica era molto divertente. Sia l'aspetto musicale che quello festaiolo-goliardico. Per anni quelle avventure hanno popolato i nostri racconti. Proverbiali rimasero le trasferte settimanali verso Ponticelli per le prove con la banda locale di più vecchia data. Partivamo la sera stipati nel furgone di Roberto il fornaio e ci divertivamo come matti in un'atmosfera fresca, ingenua e vivace. Quel furgone sprizzava gioia e goliardia.
Diversi amori adolescenziali nacquero in quell'ambito.

Quarta parte...

mercoledì, marzo 26, 2008

Pasqua all'ingrasso e Pasquetta rivoluzionaria

Ho passato una Pasqua da cappone: senza muovermi a causa del mio infortunio al ginocchio e rimpinzato in ogni stazione del nostro viaggio. Risultato: 3 chili di grasso in più.

All'arrivo a casa dei miei suoceri abbiamo trovato un grosso mazzo di asparagi selvatici che più tardi si è tuffato in un'ottima pasta.
All'arrivo dai miei abbiamo trovato mia madre che preparava la coratella.
Per il venerdì santo ci trovavamo a Roma e ovviamente non poteva mancare la visita ad una delle nostre sette basiliche gastronomiche: Volpetti. Dopo la visita siamo andati a trovare mia cugina ed ho potuto finalmente tenere in braccio la mia neonata nipotina Viola.

La mattina di Pasqua c'è stata la tradizionale colazione con i vicini di casa. Quest'anno avevamo a tavola: vino rosso, pizza di Pasqua, uova sode, salame, pastiera e cioccolato. Purtroppo mancavano le tradizionali frittata con gli asparagi selvatici e coratella d'abbacchio.

Per pranzo avevamo i tradizionali "maccaruni coi recagli" (capellini tagliati a mano con sugo con rigaglie di pollo e asparagi),

la lasagna, il pollo, l'abbacchio, i carciofi,

Per Pasquetta c'è stata naturalmente una nuova abbuffata con decine di portate: peperoni, fagioli, bruschetta, frittata, paninetti di Zucchero, torta al formaggio, fagottini di pasta ripieni di tortellini, salsicce, due tipi di pastiera, una crostata ricotta e cioccolato, un torrone artigianale e quintali di cioccolato.

Quel giorno ho anche partecipato (ma per lo più assistito) a una lunga discussione politica in cui padri di famiglia di mezza età proponevano bombe, teste tagliate e rivoluzioni come soluzioni per gli italici problemi.
Quando ho sentito parlare di rivoluzione non ho potuto esimermi dal citare Enzo Biagi che diceva che la rivoluzione nella storia d'Italia c'è stata solo una volta e il promotore della rivoluzione partecipò in treno.
Successivamente riparlando con Zucchero di quella (per la maggior parte inutile) conversazione abbiamo convenuto che un difetto tipico degli italiani consiste nel non prendersi mai le responsabilità e nel cercare sempre un capro espiatorio, che a seconda della moda del momento e del problema può essere: la classe politica, i sindacati, la magistratura od altro. Quando qualcuno interviene in queste discussioni osservando che forse il problema risiede nella società italiana e che quelle classi non sono altro che l'espressione di tale società, di solito non riscuote molti consensi.
La mafia? È colpa dei Piemontesi che sfruttavano il sud.
Le mozzarelle alla diossina? È colpa delle industrie del nord che mandano i rifiuti tossici in Campania.
La corruzione? È colpa dei politici.
Il problema dei precari? È colpa dei sindacati.
Quasi nessuno pensa mai che forse tutti potremmo contribuire con qualcosa di concreto invece di fare discussioni inutili.
Perché non ci si chiede mai: di chi è la colpa dei migliaia di morti sulle strade italiane?
Se c'è il clientelismo, ciò non implica che ci siano anche dei clienti?
Se ai bordi delle strade si trovano montagne di rifiuti è colpa solo del comune?
Se la raccolta differenziata non funziona è colpa solo del sindaco?
Se la camorra smaltisce i rifiuti tossici delle industrie del nord è colpa solo delle industrie del nord?

Forse questo è uno dei motivi per cui il libro La Casta ha avuto tanto successo. Anche se forse non era nelle intenzioni degli autori, il libro viene percepito come l'ulteriore riprova che la classe politica sia l'unica radice di tutti i mali della nazione verso la quale rivolgere tutta la rabbia accumulata nella vita.
Zucchero ha comprato "Sulle regole" di Gherardo Colombo e convenivamo che sicuramente questo libro non avrà molto successo, visto che non colpevolizza alcuna categoria ma responsabilizza la collettività sostenendo che le regole di una società civile andrebbero rispettate da tutti.

martedì, marzo 18, 2008

Esperienze musicali italo-teutoniche (la musica nella mia vita) - seconda parte

Era una tarda primavera del 1981. I canali televisivi si erano moltiplicati e Carosello non esisteva più. Fabrizio ed io percorrevamo eccitati viale Carducci. La nostra meta era la sede delle scuole elementari dove si sarebbe tenuto il primo appuntamento per la fondazione della banda musicale. Finalmente anch'io avrei potuto suonare uno strumento. Mentre camminavamo una Fiesta marrone ci si fermò accanto. Si aprì un finestrino ed un signore di mezza età con degli occhiali un po' scuri ci domandò con un accento calabrese: sapete dove sono le scuole elementari? Fabrizio glielo spiegò rispondendo con una sua imitazione dell'accento del signore, il quale non parve mostrare particolare apprezzamento per le qualità istrioniche del mio amico. Capimmo chi era quel signore quando entrammo nell'atrio della scuola. Era Bruno Gugliotta: il maestro designato a ricostituire la banda. Quel giorno il maestro e i due aiutanti decisero chi dovesse studiare il solfeggio in chiave di violino e chi in chiave di basso. Fabrizio ed io fummo gli unici bambini ad essere indirizzati nel gruppo della chiave di basso le cui lezioni venivano impartite da Vincenzo Gugliotta, fratello del maestro Bruno. Mi inorgogliva e divertiva essere nel gruppo degli adulti.

Dopo mesi di solfeggio in chiave di basso arrivammo al fatidico giorno dell'assegnazione degli strumenti. Con mia grande delusione mi fu assegnato il flicorno contralto. A Fabrizio invece fu assegnato il trombone. Tornai a casa in lacrime. Giorni dopo arrivò la prima serie di strumenti. I flicorni non c'erano. Erano arrivate solo le trombe e due tromboni. Il maestro cominciò a far provare a Fabrizio il suo trombone. Io fremevo. Chiesi al maestro se potevo provare l'atro trombone. Il buon Gugliotta acconsentì. Cominciò a spiegarmi e farmi provare come si emettono i suoni e forse convinto dal mio impegno e dal mio entusiasmo decise di assegnarmi il trombone. Tornai a casa con il pesante valigione e il cuore pieno di gioia.

Terza parte...

lunedì, marzo 17, 2008

Qualcosa di stabile

Finalmente abbiamo qualcosa di stabile nella nostra vita: la libreria! ;-)
Bastavano solo poche tacchie. Funzionerà anche in altri ambiti?

sabato, marzo 15, 2008

Aggiornamenti botanico-ortopedici

Questa settimana mi sono dedicato un po' alla piante. L'imminente primavera impone i lavori di potatura, svasatura e semina.
Tra le altre cose ho quindi regalato una nuova e più ampia dimora (anche se esteticamente un po' carente) a Beniamino (foto di novembre) e all'incognito (foto di novembre). A novembre dissi che l'incognito potrebbe essere un banano. Ne sono sempre più convinto.
Inoltre Beniamino ha pure subito una potatura che non è piaciuta molto a Zucchero.
L'habanero è sofferente, ma spero che i tepori primaverili lo rinvigoriscano.
Infine, nel vaso grande che potete vedere di fronte al banano, ho seminato dei pomodorini da balcone.

Ieri invece ho avuto un piccolo incidente. Stavo andando come al solito in piscina in bicicletta. Piovigginava. Al semaforo rosso ho commesso l'errore di frenare curvando. La bicicletta ha slittato e mi è sfuggita di mano. Sono caduto di ginocchio ai piedi di una ragazza. Le due paia di pantaloni che portavo sono rimaste intatte, ma non la mia pelle. Mi sono procurato una sbucciatura che forse supera per dimensioni pure quelle della mia infanzia. Penso che per un po' di giorni non potrò né nuotare, né fare la camminata nordica e né correre. Se si aggiungeranno poi le mega-abbuffate dell'imminente Pasqua italiana, penso che la mia forma ne risentirà pesantemente.

I 10 abbinamenti golosi nella lista "Un accostamento da Dio"

Scrivo il meme passatomi da Fabio concedendomi la licenza di sviluppare la sua citazione.

Fabiettino, il catalogo è questo
Dei binomi che amò il padron mio;
un catalogo egli è che ho fatt'io;
Osservate, leggete con me.
Osservate, leggete con me.

  1. Pizza di pasqua, inzuppata nel latte,

    (variazione meneghino-natalizia
    Panettone, inzuppato nel latte)

    (variazione teutonica
    Einback, inzuppata nel latte)

  2. caffè nella moka con cardamomo,

  3. hummos con olio delle mie piante

  4. ma i cannelloni, cannelloni e involtini da re,
    son da re,
    son da re!

    V'è fra questi del tacchino
    e dei pezzi di porcino,
    il vitello, il parmigiano
    e del grano saraceno.
    E v'è spezie d'ogni grado,
    d'ogni forma: una bontà.
    Proprio una grande bontà!

  5. I frascarélli con le salsicce

  6. I paccheroni con la mozzarella

  7. La briosce con il gelato

  8. ma, ma, ma.... la pizza di Zucchero, con la birra di Vetter sta ben,
    molto ben,
    proprio ben

    V'è la pizza alla cipolla
    quella con la mozzarella
    V'è la pizza coi porcini
    e col radicchio a pezzettini
    E v'è spezie d'ogni grado,
    d'ogni forma: una bontà.
    Sono una grande bontà.
    Sono proprio una bontà!

  9. La salsa allo yogurt con le pakora
    sono proprio una squisitezza
    col mango lassi ti dan freschezza
    con il vino, leggerezza.

  10. Non si picca - con la salsiccia
    se sia rossa - se sia lata
    se sia al sangue, rossa, se sia lata
    purché servita con la patata
    voi sapete quel che fa
    voi sapete quel che fa
    purché sia con la patata
    voi sapete quel che fa
    voi sapete, voi sapete, voi sapete
    quel che fa
    aha, aha, aha,
    quel che fa
    aha, aha, aha,
    quel che fa
    aha, aha, aha,
    voi sapete quel che fa!


giovedì, marzo 13, 2008

Esperienze musicali italo-teutoniche (la musica nella mia vita) - prima parte

Deve essere stato in prossimità del Natale del 1974 quando lo vidi. La Lazio aveva vinto il campionato con Wilson, Chinaglia e Re Cecconi. La televisione offriva solo due canali: il primo e il secondo. Le trasmissioni cominciavano alle 16:30 con "La TV dei ragazzi". Prima del telegiornale serale c'era Carosello, dopodiché, soprattutto in inverno, di solito i bambini andavano a letto. I cellulari e Internet esistevano forse solo nelle storie fantascientifiche. Non che ne sentissimo molto la mancanza visto che i bambini passavano le giornate scorrazzando e giocando in folti gruppi a giochi come "u carrozzo'" lungo le strade e i vicoli della "Farimura", "du Buriu" e di "Piazza Cuccuma".
Dicevo quindi che fu allora che vidi il trombone nel negozio di giocattoli che si trovava in Piazza Umberto I e me ne innamorai. Lo avrei voluto, ma nessuno me lo regalò. Forse questo evento ha condizionato il mio futuro destino musicale.

Negli anni successivi mi divertivo insieme ad altri bambini a seguire le bande nei giorni di festa. Spesso i musicanti mangiavano alla "mola sociale" e lasciavano gli strumenti incustoditi al pianterreno. Allora noi bambini ci avvicinavamo furtivi, agguantavamo uno strumento e provavamo a soffiarci: non suona! Non devi soffiarci! Ci si spernacchia! Chiosava quello più esperto.

Seconda parte...

lunedì, marzo 10, 2008

Disavventure gastromobilcinematografiche finesettimanali

La scorsa settimana ci è arrivata finalmente anche la credenza.
La fine settimana è stata invece costellata da piccoli insuccessi.
Sabato sera saremmo voluti andare a vedere Bellissima di Luchino Visconti al Deutsches Filmmuseum di Francforte. La proiezione sarebbe cominciata alle 20:30. Ho detto a Zucchero: partendo presto potremmo anche andare a mangiare nel nostro ristorante indiano preferito. Tra un montaggio e un trasporto siamo però finiti per partire con i tempi un po' stretti. Ai camerieri indiani abbiamo detto che volevamo andar via per le 20:00. Sono tornati dicendoci che avevano "terrorizzato la cucina" per farci uscire in tempo.
Dopo esseri ingozzati siamo partiti alla volta del Deutsches Filmmuseum. Avevo controllato la strada sulla piantina. Andando verso il ristorante mi ero però accorto che c'erano dei divieti di svolta che rendevano il percorso più complicato. Mi sono quindi affidato al mio senso d'orientamento cercando di aggirare i divieti e chiaramente ci siamo persi. Dopo varie inversioni e richieste di indicazioni siamo arrivati alle 20:45.
Ora dovete sapere che i cinema tedeschi hanno sempre il quarto d'ora accademico di pubblicità all'inizio delle proiezioni. Ma questa era chiaramente l'eccezione che conferma la regola. Ce ne siamo dovuti quindi tornare a casa insoddisfatti e con lo stomaco ingolfato.
Come potete vedere, il montaggio della libreria sembrava filare molto liscio.










Peccato che alla fine ci siamo accorti che la pendenza variabile del pavimento causa una pendenza progressiva del mobile. All'angolo del corridoio la pendenza è nulla, ma aumenta a mano a mano che ci si allontana dall'angolo. Sul lato più lungo è tale che il vertice della libreria dista dalla parete circa 12 cm, mentre la base è attaccata alla parete.
Suggerimenti?

martedì, marzo 04, 2008

Don Pizzarro

Prendendo spunto dall'amico ubik pubblico anch'io l'interessantissima e illuminante intervista all'ineguagliabile teologo Don Pizzarro.
Con questo di teologo mi trovo totalmente d'accordo. Specialmente con quello che dice nella seconda parte.




domenica, marzo 02, 2008

Fotoracconto di un assemblaggio di libreria: prima parte - schwarz Das Restaurant

Ieri zucchero ed io siamo stati impegnati nel montaggio della nuova dimora dei nostri amati libri. Non sapevamo più dove stiparli e alla fine, dopo vari ripensamenti, ci siamo decisi ad effettuare l'acquisto.
Abbiamo comprato anche due nuove credenze, ma per disguidi vari, una dovrà giacere nel cortile fino a lunedì e l'altra ci arriverà a maggio.
Oggi abbiamo completato la prima parte del montaggio.
Dopo una prima fase di blasfemolalia nel montaggio della base dell'angolo, il resto è andato abbastanza liscio. Considerando soprattutto che, non proveniendo da IKEA, il mobile era sprovvisto di istruzioni.
































schwarz Das Restaurant


Visto il successo del montaggio e altre buone notizie giunte in settimana, siamo poi andati a premiarci in un ristorante che non avevamo ancora provato, ma di cui avevamo letto buone recensioni: schwarz Das Restaurant.

Zucchero ha preso:

Seeteufel-Lachsmosaik mit Brunnenkressemousse im Pilzmantel
und Himbeer-Radieschenvinaigrette
(Mosaico di scorfano e salmone con mousse di crescione d'acqua, rivestimento di funghi e vinaigrette di lampone e radicchio)

e

St. Pierre auf geschmortem Trevisiano mit Pinienkernen und Rosinen
(Pesce S. Pietro su trevigiano stufato con pinoli e uvetta)

Io invece ho preso il Menü »Amuse«:

Un anti-antipasto fuori programma a base di gelatina di sanguinaccio con una crema di non-ricordo-ché e un canederlo di fegato al brodo.
Karotten-Ingwersüppchen mit gebackenem Fischcroustillant
und Thunfischtatar
Rote Bete Schaumsuppe mit Meerrettich
und Jakobsmuschelspieß gebraten in japanischem Bergpfeffer
(Zuppetta di carote e zenzero con croustillant di pesce al forno e tartara di tonno - Zuppa con schiuma di rapa rossa con rafano e spiedini di capesante saltati con pepe giapponese di montagna)

Kabeljau mit Kapern gebraten und einem Kartoffel-Limonenpüree
Dorade Royal mit Curry und Rohrzucker glasiert auf Mangospinat
(Merluzzo soffritto con capperi e un purè di patate e limoni - Orata reale glassata con Curry e zucchero di canna su Mangospinat (spinaci mango?))
Gebratenes Rinderfilet im Pancettamantel mit Wachtelspiegelei und Perigord Trüffel
Karamellisierte Gänsestopfleber mit Apfelschuppen und Schwarzwurzelpürée
(Filetto di manzo saltato rivestito di pancetta con uovo di quaglia all'occhio di bue e tartufo di Perigord - Fegato grasso d'oca caramellato con scaglie di mela e purè di scorzonera hispanica)
Manjarischokoladenträne mit Passionsfrucht
Weißes Ivoire Schokoladeneis auf Ananas-Basilikumragout
Trinkschokolade von der Equatoriale Lactee Kuvertüre
(Lacrima di cioccolato di Manjari con frutto di passiflora - Gelato di cioccolato bianco-avorio su una crema di basilico e ananas - Cioccolata calda con couverture "Equatoriale Lactee"?)

Sono cosciente che i nomi delle ricette sono un po' troppo barocchi e scadono a volte nel ridicolo. Vi assicuro però che il risultato è ottimo anche se i prezzi sono forse un po' troppo alti.
È la prima volta che ci troviamo di fronte ad un'interpretazione gustosa e moderna della tradizione culinaria tedesca. Una lode quindi al cuoco e proprietario Schwarz.
Il fatto che ci fosse anche un maître italiano non gustava.