venerdì, ottobre 12, 2007

Scarola con olive, acciughe e capperi

Questo piatto ha origini ciociare, come Zucchero. È stato infatti introdotto da lei nel ricettario famigliare. Lo cucinava la nonna di zucchero, ma noi, come al solito lo abbiamo reinterpretato aggiungendo qualche ingrediente.

Ingredienti: (per 4 persone)
Un cespo di scarola, 2 filetti di alici sotto sale, una manciata di capperi sotto sale, una decina tra olive nere e verdi, uno spicchio d'aglio, peperoncino fresco, 2 cucchiai d'olio.

Preparazione:
Diliscate la alici, lavatele bene e asciugatele. Fatele scaldare in una padella a fuoco bassissimo (se il fuoco non è bassissimo non si scioglieranno) e stemperatele con una forchetta. Quando si saranno sciolte aggiungete uno spicchio d'aglio schiacciato e il peperoncino.
Unitevi le olive denocciolate e spezzettate e i capperi precedentemente lavati e sgocciolati. Lasciate soffriggere a fuoco lento per qualche minuto. Unite quindi la scarola mondata alzando un po' la fiamma e salate. Lasciate cuocere fin quando tutto il liquido non sarà evaporato.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Dioniso, nonostante non mi piaccia la scarola, mi fai venir voglia di farla.
A proposito, ma Zucchero di quale paese è originaria?

Stregazelda ha detto...

dioniso, la faccio anch'io più o meno così, solo l'aglio lo metto insieme alle alici (proverò la vostra versione). Per fare una cosa poi mooolto golosa, la puoi usare come ripieno per una pizza rustica (puoi usare la pasta da pane ma l'ideale è la pasta brisée!!!)...gnam!..già, di dov'è originaria zucchero? Saluti

dioniso ha detto...

Eugenio, ma l'hai mai provata cucinata in quasto modo?
Zucchero è di Arce.

Stregazelda,
non credo faccia una grossa differenza mettere l'aglio prima o dopo. Pare che tu debba educare un po' Eugenio alla scarola ;-)
Ammazza se è buona la pizza con questo ripieno! È una specialità di Zucchero. Constato con piacere che sul tema scarola abbiamo molto in comune.

Buon fine settimana e buone primarie!

dioniso ha detto...

Stregazelda, a proposito, dei frascarélli non mi hai detto niente. Non ti hanno ispirato?

Stamane sono già passato al mercato. C'erano dei porcini bellissimi. Ne ho preso quasi un chilo. Oggi quindi fettuccine ai porcini: lavoro di squadra: Zucchero prepara le fettuccine e io il condimento porcinesco.
In questo periodo abbbiamo il controllo della cucina solo per il fine settimana. Per il resto della settimana se ne è impadronita la suocera. :-)

Anonimo ha detto...

Grandi, siete grandi!
Anch'io tempo fa ho preparato la pizza (o calzone) con la scarola come la preprate voi...Ora proverò questo piatto...senza pizza, mi fa venire l'acquolina in bocca!
baci baci

Stregazelda ha detto...

dioniso,
mi hanno ispirato eccome i frascarelli!! Mi ha colpito il fatto di non averli mai sentiti nemmeno nominare...A casa mia si è sempre cucinato un mix di cucina romana e napoletana, per via di un lato partenopeo della mia famiglia. Effettivamente non sembrano difficili da fare, dovrò cimentarmi!
Sui porcini mi arrendo, mi piacciono moltissimo ma le rare volte che ho cercato di cucinarli non ho saputo valorizzarli, non so perché. Una mia amica ad Arezzo ne era una grande appassionata e non dimenticherò mai un pranzo a base di cappelle di porcini fritte!!! Un'esperienza che rasentava l'estasi!
Per quanto riguarda Eugenio, non c'è speranza, è come certi bambini con la verdura: ieri abbiamo pranzato insieme e per sbaglio gli hanno portato un piatto misto con zucchine e fagiolini...avreste dovuto vedere che aria inorridita che aveva! La scarola ripassata in padella è tutta un'altra esperienza di vita, ma temo che convincerlo sia impresa alquanto ardua.
Buona domenica e buone primarie!

dioniso ha detto...

Eva Kant, bene, bene, facci sapere.

Sregazelda, credo che sia un piatto più burino/paesano che romano/cittadino. Considera comunque che anche molti miei compaesani della mia generazione non li conoscono... per non parlare poi dei più giovani. I porcini io li ho provati solo con la pasta. Le accortezze che seguo sono: mondarli senza lavarli: le cappelle con carta da cucina inumidita e i gambi eliminando la superficie dura con un coltellino affilato.
Anch'io da bambino avevo gusti simili ad Eugenio in fatto di verdure. Poi sono cambiato.
Scusa se faccio una precisazione, ma la scarola noi non la ripassiamo: la cuociamo direttamente in padella.

Oggi tra un'ora partiremo per la tradizionale spedizione alla fiera del libro di Francoforte. Libri a metà prezzo: grandi acquisti!!!

Anonimo ha detto...

La pizza con la scarola!!! Madonnina quant'è buona :-P
Pensavo che fosse di origine partenopea e invece è ciociara... ma d'altra parte mia nonna napoletana, che la prepara, durante la guerra si è trasferita con la famiglia a Ceprano e lì le tradizioni devono essersi mischiate. Adesso che vado giù a Novembre gliela ordino, grazie per avermela ricordata!

dioniso ha detto...

Ciao Melusina, non so se abbia proprio origini ciociare, l'ho dedotto dal fatto che la cucinava la nonna di Zucchero.... ora che ci penso però la nonna ha anche vissuto qualche anno in Campania, quindi potrebbe averla appresa lì. Dovrò chiedere a Zucchero e a Mammazucchero, che attualmente è in visita da noi.
La famiglia di Zucchero vive ad una decina di Km da Ceprano.

Anonimo ha detto...

Caro Dioniso, dunque Zucchero è di Arce. Marcella, invece, la mia compagna, è di Posta Fibreno ed aveva qualche amico e amica di Arce: chissà che non si conoscano...
Per i miei gusti, poi, è proprio come ti racconta stregazelda: la vedo dura, anche se aspetto di assaggiare la pizza a casa di strega.

dioniso ha detto...

Ciao Eugenio, quindi condividiamo l'esperienza di vita con delle ciociare ;-)
Dai, se ci vieni a trovare Zucchero farà le pizze e potrai provarla.